L’altro giorno leggevo sul gruppo facebook “gli amici delle arti marziali” un articolo sulla velocità e la massa corporea nello scontro fisico, sportivo o reale.
Lo dico
subito, l’articolo di per se non mi è piaciuto.
Verteva su
quattro assunti:
1) la velocità ti permette di portare attacchi
preventivi
2) la velocità ti da un buon livello di
imprevedibilità
3) velocità=potenza
4) la velocità ti toglie
dai guai
Personalmente preferisco parlare di rapidità come caratteristica delle percussioni, ma questo è più un vizio personale.
Nei primi
due punti a mio parere c’è un po’ di confusione tra rapidità,
timing e capacità di non telefonare i colpi, ossia pulirli da quegli
schemi motori che li possono rendere prevedibili.
Inoltre viene
suggerito l’uso di zavorre quali polsiere e manubri per
“velocizzare” i colpi. Questo non funziona ed è un errore che
nasce dal prendere le sensazioni come parametro di riferimento.
Se
salto sopra un plinto di 50 cm con un bilanciere sulle spalle e se
tolto questo salto su un altro da 70cm non è il bilanciere che mi ha
permesso di saltare più in alto ma è lui che prima mi ha costretto
a saltare ad un’altezza minore.
Per quanto un jump squat possa
aiutare nel potenziamento del salto ciò non avviene nei pugni,
questo perché nel salto la forza di gravità lavora contro il
movimento cercato ossia nella stessa direzione ma con verso
contrario. Nel portare i pugni con manubri la gravità lavora,
invece, in maniera perpendicolare: non solo devi fare lo sforzo di
tirare un pugno ma anche quello di tenerlo “in linea”, questo
significa maggior tensione muscolare quindi meno fluidità, dunque
più lentezza.
Il discorso attacco preventivo mi lascia un po’
perplesso. Prevenire l’attacco avversario? Varrebe se i colpi
partissero allo scattare del semaforo verde… Chi colpisce prima
colpisce due volte? in questo caso conta l’niziativa…
Mi trovo
d’accordo sull’allenare la velocità in maniera specifica, ossia
al sacco, ai colpitori e nel vuoto.
La velocità non è uguale alla potenza, proprio fisicamente non è così. La potenza è legata più intimamente all’accelerazione e questa dipende dalla forza muscolare. I pesisti olimpici devono imprimere una poderosa accelerazione al bilaciere per portarlo sopra la testa, chi pratica sport di lancio deve fare la stessa cosa.
Sul quarto punto son pienamente d’accordo in quanto specifica l’importanza della velocità negli spostamenti.
In realtà non puoi scegliere
L’articolo si presenta con un titolo che ha come domanda se sia preferibile essere grossi o veloci.
E’
una questione che aborro.
Partiamo dal principio che una
condizione non esclude l’altra. Sono due caratteristiche dettate da
doti naturali. C’è chi nasce per essere rapido e chi no. C’è
chi nasce per essere un armadio e chi no.
Il margine di lavoro per
incrementare queste due condizioni è limitato.
Il fatto che sia
limitato non vuol dire che sia nullo.
Chi vuole essere un po’
più veloce nelle percussioni può migliorare ma senza fare miracoli.
La velocità di un gesto è intimamente legata alla natura muscolare
e alla relativa componente neurale. Non solo, è importante il
leveraggio: guardate i centometristi hanno tutti MEDIAMENTE la
stessa altezza.
Senza andare a snocciolare la velocità angolare,
banalmente è più facile sventolare velocemente un bastone da kali
che un bo.
Quel che cerco di dire è che ci sono rapporti ottimali
tra dimensioni corporee e prestazioni, ma negli sport che contemplano
la categorizzazione in base alla massa corporea non devono
necessariamente essere questioni fondamentali.
Per strada la
questione è più semplice, quasi sempre vince il più grosso. Il
vantaggio fisico può aiutare a sopperire lo svantaggio tecnico, per
provarlo basta fare sparring un pelo pesante con un partner più
grosso. Che poi nelle risse a cui ho assistito hanno praticamente
sempre prevalso i più grossi, quando c’è stato il caso di parlare
di vittoria…
Non possiamo scegliere se essere grossi o veloci, possiamo invece scegliere di migliorare le nostre capacità senza pensare che prendere qualche chilo di massa muscolare ci rallenti.
Perché grosso non è sinonimo di lento
Lo
stereotipo della lentezza collegata alla massa muscolare è legato
all’idea classica del culturista pompato.
Chi fa il culturista
lavora spesso è volentieri sul così detto pump, ossia
sul ripetere ostinatamente un movimento in pieno accumulo di acido
lattico. Lo spingere sempre e comunque, il cercare di raschiare
qualche ripetizione in più induce il nostro sistema nervoso a
lavorare come una macina, a spingere sempre e comunque senza curarsi
dell’accelerazione.
Molti
fighters hanno voluto integrare, giustamente, il proprio allenamento
con i pesi ma finiscono col seguire metodiche da culturista che non
sono ottimali per chi cerca miglioramenti prestazionali.
Conosco
troppe persone che si ammazzano di super-set,
rest pause etc. e
che poi si lamentano di sentirsi legati o di metterci un quarto d’ora
per un middle kick.
Con queste condizioni diventa logico pensare
che i pesi leghino e rallentino, essere in un costante stato di
infiammazione e affaticamento muscolare pregiudica una
prestazione ottimale!
Guardate i lottatori di 98 kg, oppure il classico Tyson, non sono di certo personaggi caratterizzati dalla lentezza dei gesti eppure possiedono una massa muscolare notevole!
Un muscolo grosso, se ben condizionato, è capace di esprimere una forza maggiore e quindi un’accelerazione superiore, tutto questo va a vantaggio della potenza.
Velocità delle percussioni
La velocità
delle percussioni può essere incrementata, bisogna seguire delle
metodiche precise con l’ausilio di diversi strumenti. Tutto il
lavoro ausiliare però non può essere d’aiuto se durante
l’esecuzione delle tecnica viene a mancare la scioltezza, la
rilassatezza muscolare. Le tensioni che si vengono a creare devono
essere fulminee, improvvise e poi devono sparire e lasciare spazio ad
uno stato di quiete.
Una buona rilassatezza permette tempi di
reazioni migliori non solo in termini di attacco ma anche di difesa,
in più permette al sangue di scorrere più velocemente e di
risparmiare una buona dose di benzina…
Buona pratica
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